Inizio anno, il momento dei grandi propositi con lo sguardo rivolto all’orizzonte e il cuore all’intenzione. Da qui ci diamo la rotta in una delle innumerevoli direzioni che i nostri passi possono prendere. Un momento importante, dunque, in cui vale la pena fermarsi e riflettere se abbiamo salda in mano la nostra bussola o se ci siamo fatti catturare dalle illusioni del mercato che indirizza verso l’avere e non verso l’essere le nostre mete.
- Abbiamo ragionevolmente chiaro chi siamo, le nostre potenzialità, le nostre vulnerabilità?
- Siamo leali e gentili con noi stessi, come presupposto per saperlo essere anche con gli altri?
- Sappiamo riconoscere le possibilità che ci si sdipanano davanti a ogni istante?
- Abbiamo capito che nutrendoci di relazioni per noi giuste, di libri che ci arricchiscono, di musiche che ci fanno stare bene, determiniamo in autonomia la qualità della nostra vita?
- Abbiamo rinunciato al passatempo della lamentela e della malalingua, che abbrutiscono (e abbruttiscono) il noi stessi che presentiamo al mondo?
- Sappiamo elargire generosamente sorrisi attorno a noi, consapevoli del loro potere lenitivo e addirittura curativo?
- Abbiamo chiaro che con ogni gesto, parola e sguardo, impattiamo sul mondo di cui siamo parte?
Se la risposta è sì, almeno a più di metà di queste domande, abbiamo in mano un antidoto alle seduzioni della società liquida – come definita dal sociologo Zygmunt Bauman – che ci fa confondere la felicità dipendente da un acquisto, con la gioia che nasce invece dal profondo, dal sentire di star facendo, “essendo”, qualche cosa che per noi è sentito come vero e importante… buon vecchio Eric Fromm, aveva fatto centro distinguendo due approcci completamente diversi alla vita: essere o avere!
« Il modo migliore per avere una vita felice e salvaguardare il Pianeta è essere grati di essere vivi! », ci dice l’ambientalista ed ecopsicologa Joanna Macy: la qualità del nostro vivere parte dal modo in cui viviamo e non da quello che viviamo. Parte da dentro. E, quando lo realizziamo, il nostro stesso incedere e interagire nella vita diventa Faro per gli altri; anche se vendiamo carciofi o raccontiamo fiabe ai bimbi dell’asilo. È la nostra autenticità che risplende e fa da diapason per risvegliare la frequenza corrispondente. La più importante opera che possiamo fare in questo preciso momento storico per dare il nostro contributo è avviarci a realizzare interiormente il Great Turning – cito ancora Joanna Macy – la “svolta” da una visione egocentrica a una ecocentrica, in cui “ci ricordiamo” chi siamo e che siamo parte del processo della Creazione, con tutta la libertà, creatività e responsabilità che questo implica. Questo la vita ci chiede. Per diventare Fari di Luce per l’Umanità, mettiamoci in viaggio per essere chi siamo davvero.
P.S.
La musica è una delle chiavi per dialogare col nostro mondo interiore.
Poiché la musica interagisce con le frequenze a cui vibriamo, la musica può aprirci le porte del cuore e dell’anima, può farci fiorire a chi siamo. E allora… tutto cambia e la magia di Gaia, di questo nostro splendido mondo verde e azzurro, si rivela a ogni istante.
Vieni ad approfondire… al Sentiero dei sette incanti
● L’aula in Academy
● La scheda di iscrizione
Marcella Danon
Ecopsicologa, direttrice di Ecopsiché
Editoriale gennaio 2024 – Ecopsicologia NEWS
Photo credit:
danilo.alvesd su Unsplash – Porto, Portogallo