Davanti al fuoco, al suono del tamburo, col verde del bosco e l’azzurro del cielo attorno, il nostro amato Bruno è stato richiamato ai grandi spazi da cui era giunto per stare un po’ con noi, in allegria, su questa bella Terra. I suoi sette animali guida, giunti tutti in una volta al suo primo viaggio sciamanico, sono venuti a prenderlo per il viaggio. Le loro iniziali creano il nome del totem – Beollag – che, in gaelico, vuol dire “fiamma brillante”. Una delle tante coincidenze, sincronicità e piccole/grandi magie che hanno costellato il suo percorso, con cui ci lascia un’eredità da scoprire e valorizzare.

E’ stato un grande maestro… in incognito. Senza mai imporsi, senza richiedere quell’attenzione che poi spontaneamente si generava al suo cospetto, ha sempre arricchito ogni situazione ogni iniziativa o progetto a cui ha partecipato con le sua precisazioni e arricchimenti, con le sue immancabili battute e con la generosa condivisione di pratiche, mappe e visioni fuori dall’ordinario.

“Fisico cibernetico, matematico per passione, analista programmatore, Reiki Master e insegnante di yoga”, si legge sul sito. Laddove si racconta qualcosa di più di lui, l’aggiunta è “Conduce seminari di ampliamento degli orizzonti sensoriali, con un lavoro pratico sulla percezione, e degli orizzonti cognitivi, con una panoramica sulla Teoria della Complessità e sui punti di vista più inconsueti nella scienza contemporanea”.

Ma come si fa a raccontare la ricchezza di una persona in una frase? Ecopsiché è nata grazie a lui: “Perché non facciamo una settimana all’anno,  quello che ci piacerebbe fare tutto l’anno?”. Con questo invito, pronunciato da Bruno in una limpida giornata di marzo del 2004, è nata l’idea di fare il primo evento di ecopsicologia quando ancora era giovane la mia passione per questo ambito e pochissimi in Italia conoscevano il termine. Il primo seminario è stato nell’agosto dello stesso anno, in Umbria, ai piedi dell’osservatorio astronomico dell’Università di Perugia. Hanno partecipato 25 persone che non si sono accontentate di quanto abbiamo potuto raccontare in 7 giorni ma hanno voluto approfondire ulteriormente.  E’ nata così la Scuola di Ecopsicologia, oggi Ecopsiché, di cui Bruno è co-fondatore, così come lo è stato della Società Europea di Ecopsicologia (poi diventata IES): ha fatto parte del gruppo iniziale che ha dato fiducia al progetto sul piano internazionale; è stato presente, attivo, di sostegno e di stimolo a tutte le attività, seminari, convegni, webinar. Contribuendo a creare quell’atmosfera di allegra condivisione, spesso condita da risate a crepapelle (chi è curioso, cerchi su You Tube Risate alla Contea degli Angeli).

Ma la sua maestria, per quanto in incognito, discreta, senza nessuna velleità di protagonismo, non poteva rimanere confinata a lungo; suo malgrado, irradiava da lui qualsiasi cosa facesse. Ha inventato l’Inner Router, un gioco per esplorare le coincidenze sincroniche (che per 4 volte ha fatto il pienone ai workshop di Celtica);  ha elaborato una sua mappa per leggere i Tarocchi; ha portato l’I Ching nell’ecopsicologia creando un modo tutto green di leggere i responsi non più sul libro, ma consultando direttamente il paesaggio; ha scoperto la formula per disegnare labirinti unicursali… che non gli abbiamo mai lasciato terminare di spiegare perché era proprio per matematici esperti; ha trovato come disegnare lo sri yantra con margine di imperfezione zero; ha dimostrato, insieme al suo migliore amico Luca, il teorema di Collatz; ha tenuto seminari di fisica, facendo riportare i piedi a terra e contrastando l’abuso dell’aggettivo “quantico” spesso frainteso e usato a sproposito; ha insegnato ad ampliare le potenzialità dei canali percettivi, conducendo “5 sensi e oltre” nei seminari di formazione In Ecopsicologia Applicata. Dulcis in fundo, ha ideato, co-creato e co-condotto la specializzazione Nuovi sciamanesimi, una scuola di magia verde, per accompagnare a riappropriarsi delle potenzialità creative della nostra stessa natura umana, per riconnetterci con le nostre potenzialità più alte, riattivando pensiero critico, sia logico sia analogico, per scoprire di poter dare tante diverse possibili letture alla realtà e scegliere su quale concentrarci, per aumentare le sue probabilità di realizzazione.

Ha combattuto per un anno e mezzo, in silenzio e senza voler far sapere della sua malattia attorno a sé; e, fino a pochi mesi prima della sua partenza, l’aveva tenuta fieramente a bada, allargando la rosa di possibilità di uscirne fuori integro, trasformato profondamente, ma con ancora la possibilità di continuare la sua missione da qui. Non era questa l’aspettativa nei suoi confronti nelle dimensioni altre, dove probabilmente lo attendevano e c’era bisogno urgente di lui. La sua partenza ha finito con l’essere, così, rapida, repentina e inaspettata, senza molto tempo per i saluti ma solo sguardi e piccoli gesti; attorniato di immenso amore e cura, fino a quando i suoi 7 animali sono venuti a prenderlo, nel cuore della notte, per accompagnarlo nel Grande mistero. 7 animali che parlano di lui:

La mite grandezza della Balena.
L’antica saggezza dell’Elefante.
La potente presenza dell’Orso.
Il cuore grande del Leone.
La giocosa socievolezza del Lupo.
Lo sguardo all’orizzonte dell’Aquila.
L’acuta sagacia del Grillo.

Bruno continua da lì la missione iniziata qui insieme. Iniziata? Credo… continuata. L’inizio è stato molto molto tempo fa in luoghi e tempi altri. Ci eravamo dati appuntamento qui, non solo con me, ma con tutti coloro che lo hanno conosciuto e… in qualche modo, è ancora qui con noi, a farci sorridere, riflettere e guardare verso l’orizzonte, per riconoscere che c’è molto più di quanto siamo abituati a vedere attorno a noi. E che c’è molto che possiamo e dobbiamo fare, ognuno il suo e anche insieme, per onorare la luce di cui siamo portatori, perché è giunto il momento di svegliarci a chi realmente siamo: “Affonda le radici in ciò che sei e cambia il mondo con ciò che fai”! E’ il motto della Scuola che, naturalmente, era nato da una chiacchierata insieme.

Con immensa gratitudine e con l’impegno a continuare a tradurre in azione – con allegria e bellezza – questa mission!

Il disegno del totem Beollag
è stato realizzato per Ecopsiché
dall’illustratrice Cristina Di Pietro

La trasposione del motto della Scuola su legno
è di Giuditta ed è a Cascina La Fura


Marcella Danon
Ecopsicologa, direttrice di Ecopsiché

Editoriale novembre 2021 – Ecopsicologia NEWS

 

 

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