Il valore di una stretta di mano 

Ecoformazione 2024

Fino a non molto tempo fa, gli accordi si siglavano con un gesto, rafforzato da uno sguardo di intesa e da una incrollabile responsabilità nei confronti dell’impegno preso. Contratti commerciali, assunzioni, matrimoni, cura di figli, dei genitori, dei meno fortunati, di un animale domestico, di un ideale, di un luogo… potevano essere gestiti con pacata sicurezza e stabilità.

Quando i valori sono un valore, la parola data, la qualità delle relazioni, l’accoglienza nei confronti di quanto la vita propone, trovano spazio nella quotidianità. Quello che è stato a lungo, nella società dei sapiens, un approccio dato per scontato, si è sgretolato in pochi decenni sotto l’impatto di un’ondata travolgente di consumismo sfrenato che ha reso “cosa” persone, relazioni, situazioni. Società liquida, l’ha definita il sociologo polacco Zigmunt Bauman, caratterizzata da precarietà a tutti i livelli, da individualismo esasperato, da una ricerca della felicità orientata all’effimero e da un diffuso senso di incertezza.

Ansia e paura diventano oggi un substrato costante che non dipende più tanto dalla realtà esterna, quanto da quella interna; nel sentire diffuso, oggi, ansia e paura si nutrono della mancanza di una visione d’insieme, di riferimenti valoriali, di senso della vita. È questo che ci toglie le forze per affrontare le difficoltà grandi e piccole. Ci manca una mappa. Quelle vecchie non sono più proponibili, quelle attuali sono riduttive e fallaci – basta seguire i programmi televisivi più diffusi per averne conferma – quelle nuove stanno germogliando adesso, esperimenti per una umanità alla ricerca di una via per l’evoluzione.

L’Ecopsicologia è una di queste nuove mappe emergenti. Sostituisce la mancanza di attenzione nei confronti dell’alterità con le relazioni ecologiche, la fuga dall’impegno con un lavoro sulla volontà, il diffuso senso di impotenza con la speranza attiva, la superficiale tendenza pregiudizio con uno stimolo del pensiero critico, la dipendenza dalla tecnologia con il contatto con la Natura, la presunta autarchia umana col ritrovato senso di compartecipazione e interdipendenza, a tutti i livelli.

E, allora, il riferimento per il proprio successo e benessere diventa interno, perché è affrontando gli ostacoli che rafforziamo competenze e talenti che altrimenti sarebbero rimasti solo latenti, è impegnandoci a disegnarci esistenze che rispettino chi siamo davvero ed è facendo, al contempo, ciò che la vita ci chiede che ci conquistiamo un livello di soddisfazione più profondo, è mantenendo vivi i valori in cui crediamo che ci sentiremo nutriti in profondità.

L’Ecopsicologia vuole offrire un suo contributo alla necessità dei tempi attuali, vuole ricordare che proprio quando vengono a mancare punti fermi “fuori”, vanno ritrovati quelli dentro, per mantenere un equilibrio dinamico tra io e noi, tra natura e cultura, tra libertà e responsabilità. Il futuro è ancora tutto da costruire e quello che sarà dipenderà da quello che saremo ognuno di noi, nelle piccole cose prima ancora che nelle grandi. Onorare la parola data, senza perseguire a oltranza solo il proprio vantaggio personale, dunque, non solo rafforza la trama sociale e quella della vita, in cui si inserisce ogni essere, ma fa brillare quella scintilla di stella che arde in ognuno di noi e che siamo qui per manifestare.

Marcella Danon
Ecopsicologa, direttrice di Ecopsiché
Editoriale agosto 2024 – Ecopsicologia NEWS