Siamo all’inizio del percorso. Ancora non è chiaro cosa stiamo cercando o dove vogliamo andare. Sappiamo solo che tutto quello che ci ha irretito sinora non ci basta più, non ci illude più. Sentiamo che c’è altro ma non sappiamo cosa questo “altro” sia, né sappiamo come fare a scoprirlo. Sì, comincia tutto da qui.

Fermati un momento,
basta un attimo per capire,
per capire e ascoltare,
prenditi il tuo tempo…
per respirare…

The Voices in the Wind

Ti è mai capitato di sentirti come una bandiera al vento, affidata alle correnti d’aria, ai flussi della vita? Sempre in movimento, in un’apparenza di indaffarato lavorio, ma senza realmente mai nessuno spostamento da un solido sostegno che rende sì sicuri… ma anche prigionieri?

Come il criceto nella ruota, che corre senza sosta verso nessun posto. Come il pupazzetto di un carillon, che balla a ritmo altrui, nell’oblio della coscienza, intorpidito di comodità per non sentire la paura di essere.

Se sì, se riconosci tutto questo… buon segno, stai già consolidando quel baricentro interiore da cui è possibile intravedere l’esistenza di nuovi orizzonti ancora tutti da scoprire.

Fermati, non è ancora il momento di incamminarti, di agire, di far fluire ciò che sei nel mondo. Fermati e comincia ad ascoltare, il tuo viaggio comincia da qui. Rompi quel gioco che ti vuole sempre in attività, in agitazione, in un’incompresa insoddisfazione, abilmente canalizzata verso beni materiali, effimeri, incapaci di donare più che qualche istante di sollievo. Fermati, comincia da qui.

Dentro di te c’è una voce che ti chiama, una voce che si confonde e perde tra mille altre e solo tu puoi imparare a riconoscerla e ad ascoltare quello che ha da dirti… su di te.

È così facile… e proprio per questo così difficile, perché è un rituale di risveglio che non richiede complicate formule in linguaggi antichi, non implica cerimonie a cui si accede pagandole a caro prezzo, non c’è un solenne invito da un’élite di privilegiati che sanno come liberarsi dal velo di Maya, dalla caverna di Platone, dagli specchi per le allodole… il cammino è semplice, è lungo, è impegnativo, come un pellegrinaggio. E, come un pellegrinaggio, non è un mezzo, ma un fine di per sé, che trova passo dopo passo il suo senso, chiave a sua volta, per il passo successivo, donando gioie inaspettate. Ma stiamo già andando troppo avanti, prima ancora del primo passo, fermati e respira. Respira e ascolta.

 

“Fermati un momento” è la canzone che accompagna il primo incanto, la prima riflessione, la prima pratica del percorso Il Sentiero dei Setti Incanti

 

Fermati un momento in pratica

È un esercizio semplicissimo quello che ci accompagna a risvegliare l’attenzione interna, quella stessa attenzione che farà da guida in tutto il percorso di crescita personale.

Fai un profondo respiro. E poi un’altro, senza forzare. Semplicemente porta la tua attenzione all’atto stesso di respirare.

Vai pure a tuo ritmo, ora; prosegui come ti viene più spontaneo.

Si alternano, nel respirare, l’accogliere dentro di te qualcosa del mondo e, poco dopo, l’effondere nel mondo qualcosa di te, dopo che l’aria è passata dai tuoi polmoni, sfiorando il cuore. È un filo ininterrotto che ti collega al processo della vita. È una funzione che ti accompagna, letteralmente, dal primo all’ultimo momento su questa Terra… meriterà ben qualche istante della tua attenzione!

Tutto qui. Non serve altro, per il momento. Ma non sottovalutare l’importanza e la potenza di questi minuti di attenzione, un’attenzione facile da dare ma… poco frequentata. Questa di dare attenzione al tuo respiro è una pratica antica che ha collocazioni e nomi diversi in meditazioni, arti marziali, tecniche di consapevolezza, pratiche spirituali. È uno stretching della coscienza, per iniziare ad abituarti a momenti di pausa nel girotondo impazzito della quotidianità. È una ginnastica dell’attenzione per allenarti a sensibilizzare il tuo ascolto interno, per riattivare i sensori alle voci sottili di quel tuo essere che implora di essere visto, ma è così in profondità che il suo richiamo arriva solo come un sussurro. Ecco, è per cogliere questo sussurro che puoi cominciare con l’ascoltare il tuo respiro.

 

Marcella Danon
ecopsicologa, formatrice, scrittrice… signora dei boschi

Co-conduce con Paolo Basco Il Sentiero dei Setti Incanti, percorso di crescita personale gioioso, giocoso e musicale, di conoscenza e di consapevolezza per ritornare a vivere… bene, come ci spetta in quanto figli e figlie di questa Terra e di questo Cielo. Un sentiero avvolto dalla musica, musica dal vivo che apre al dialogo più importante: quello con la nostra anima e con l’anima del mondo.