Puoi forse comprendere un passaggio che ti si apre davanti in una passeggiata in montagna… con un solo sguardo? Puoi definire in poche frasi l’ampiezza che ti si staglia davanti? Per conoscere davvero la complessità e multiformità di quanto si staglia all’orizzonte dovresti dedicare davvero tanto tempo, per estrapolare tutte le diverse componenti di ciò che vedi, vegetazione, animali, colline e montagne, strade, insediamenti umani, acque che si declinano in ruscelli, laghi, stagni, fiumi e nuvole, terre che cangiano dal fertile humus, alla ghiaia asciutta, sino a dare forma a immense montagne, ognuna con la sua conformazione e la sua storia. Per non parlare di ciò che l’occhio non vede a prima vista, l’intensa attività del micelio che connette le radici degli alberi, il ronzare degli insetti che un ruolo così importante hanno nell’intero ecosistema nonostante la loro dimensione e allora, perché no i batteri, ancora più piccoli, ma responsabili del processo di trasformazione della materia ormai morta in substrato fertile. E poi, ancora, le tane e caverne nascoste in cui si riparano gli animali, le grotte nate dall’acqua che percola nelle fratture e scava la roccia al suo passaggio, creando strutture sotterranee incantate. E, perché no, le vette, sotto un manto immacolato, che si scorgono da lontano senza sempre cogliere tutta la loro maestosità e solennità. Quando tempo ti ci vuole per conoscere tutta questa varietà? Un bel pezzo di vita, naturalmente. Perché, allora stupirsi che sia così difficile conoscere noi stessi?

Anche tu sei come questo paesaggio, come un pianeta unico, anche tu hai tanti diversi aspetti, luminosi, ombrosi, immediatamente riconoscibili, difficili da cogliere… non è la soluzione di un rebus, la risposta alla domanda ‘chi sono io?’, ma è una ricerca paziente e attenta, che coglie dettagli, che riporta l’attenzione all’insieme, perché il paesaggio è ben più che la somma delle sue componenti.

Quando inizi a chiederti ‘chi sono io?’, ‘chi sono io davvero?’, inauguri un percorso che ti porterà a un salto di qualità nella tua vita, inizi un percorso che ti porterò molto più lontano di quanto potresti mai immaginare e… che non ha fine, giacché la tua più profonda identità tocca confini lontanissimi nello spazio e nel tempo e potremmo non avere neppure la struttura mentale adatta a coglierla davvero. Quando inizi a chiederti ‘chi sono io?’, ti metti in viaggio, un viaggio la cui meta è il viaggio stesso, il cui punto di arrivo è dentro di te e lo raggiungerai solo per iniziarne un altro, ancora più entusiasmante.

 


Marcella Danon
Ecopsicologa, direttrice di Ecopsiché

Editoriale settembre 2022 – Ecopsicologia NEWS

Photo Credit: Lina Loos – Unsplash.com