In un’epoca segnata da sfide senza precedenti, come i conflitti armati, le crescenti disuguaglianze sociali, il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, il senso di impotenza può facilmente sopraffarci. Arriva dal nord Europa un libro che sta circolando proprio in questi giorni nei social dei ricercatori dell’Ecopsicologia: “You Matter More Than You Think” di Karen O’Brien promuove il messaggio potente che il ruolo dell’individuo è tutt’altro che insignificante.
L’autrice, scienziata sociale di fama internazionale e professoressa di Geografia Umana all’Università di Oslo, è un antidoto alla tossicità della narrazione dominante che vede l’individuo come vittima passiva di forze inarrestabili. Attraverso una combinazione di ricerca scientifica, storie personali e riflessioni filosofiche, l’autrice ci mostra come le nostre azioni, per quanto piccole possano sembrare, abbiano un impatto significativo sul mondo che ci circonda, coerentemente col messaggio che l’Ecopsicologia promuove.
Il messaggio centrale di “You Matter More Than You Think” si articola attorno a tre concetti chiave, non a caso tratti dalla terminologia dell’ecologia: trasformazione, resilienza e connessione.
Prima di tutto, sottolinea O’Brien, il cambiamento non avviene solo a livello macro, attraverso politiche e accordi internazionali, ma anche a livello micro, attraverso le nostre scelte quotidiane. Ogni individuo ha il potere di trasformare il proprio modo di vivere, adottando comportamenti più sostenibili, promuovendo nel suo piccolo relazioni ecologiche e scelte consapevoli. In Natura, tutto è continua trasformazione.
Di fronte alle crisi globali, la resilienza è una qualità fondamentale. La capacità di adattarci ai cambiamenti, di superare le difficoltà e di trovare soluzioni innovative… si allena. È una questione di elasticità mentale e di attivazione delle altissima potenzialità di adattamento innate nella nostra specie. Le comodità della società consumistica ci hanno disabituato alle difficoltà. Questo non vuol dire rinunciare alle facilitazioni la vita, ma deve rimanere l’impegno individuale per allenare comunque adattamento e flessibilità.
Inoltre, come ci stiamo rendendo conto sempre di più, siamo tutti in connessione e le nostre azioni hanno ripercussioni su ecosistemi grandi e piccoli di cui siamo parte. Nessuno di noi è troppo piccolo per cambiare le cose. La stessa teoria della complessità ci insegna a riconoscere come… “Il battito d’ali di una farfalla in Brasile può scatenare un tornado in Texas”. O’Brien invita quindi a coltivare un senso di responsabilità collettiva, a collaborare con gli altri e a costruire reti di solidarietà.
Il libro non offre soluzioni semplici o ricette miracolose. Al contrario, ci invita a un profondo esame di coscienza, a mettere in discussione le nostre abitudini e a ripensare il nostro rapporto con il Pianeta. Il cambiamento – ricorda O’Brien – non è un processo lineare, ma un percorso fatto di passi avanti e indietro, di successi e fallimenti. E i fallimenti sono opportunità di apprendimento, non eventi fatali; nel micro, come nel macro.
Il suo messaggio, quindi, è intriso di speranza e sostiene appieno le tesi e l’impegno dell’Ecopsicologia nel promuovere, a livello individuale, consapevolezza, creatività e relazioni collaborative e costruttive. I “mala tempora” come li definiva Cicerone, sono un’opportunità per capire cosa vogliamo – come intelligenza collettiva – e cosa no. “You Matter More Than You Think” è un libro che ci spinge ad agire, a non arrenderci di fronte alle difficoltà e a credere nel potere trasformativo di ognuno di noi. Evvai!
Marcella Danon
Ecopsicologa, direttrice di Ecopsiché
Editoriale aprile 2025 – Ecopsicologia NEWS