Grazie a Bard Gemini per la realizzazione grafica
Il benessere umano è inestricabilmente legato alla salute del Pianeta e alla qualità della nostra connessione con la Natura, questo è il cardine attorno al quale l’Ecopsicologia sviluppa la sua vision e la sua pratica operativa. Ma cosa accade quando la nostra stessa mente viene modellata da forze che negano questa connessione?
Per inquadrare la sfida, è utile ricorrere a un concetto che, sebbene non sia proprio dell’ecopsicologia, ne intercetta il cuore: l’“urbanizzazione del pensiero”.
Questa espressione, ispirata alla teoria critica dei geografi Edward Soja e Neil Brenner, descrive il modo in cui la logica dell’urbanizzazione planetaria modella non solo lo spazio fisico, ma anche la nostra psiche.
Col suo incedere veloce e pervasivo, l’urbanizzazione planetaria sta eliminando la tradizionale separazione tra città e campagna, rendendo ogni territorio funzionale a un unico sistema globale. Parallelamente, il pensiero moderno è diventato:
- Tecnocentrico e iper-efficiente: orientato alla performance, alla misurazione e al controllo, analogamente alla logica… di un piano regolatore urbano.
- Accelerato: sintonizzato sul ritmo frenetico della metropoli, su una logica “meccanica”.
- Frammentato: ipersollecitato da tante diverse direzioni, è caratterizzato da una continua dispersione dell’attenzione in cui la concentrazione diventa difficile.
- Distaccato dalla dimensione naturale: sempre più lontano da una logica “organica”, privilegia la struttura rigida – il cemento mentale – rispetto alla flessibilità, fluidità e ciclicità dei sistemi naturali.
L’urbanizzazione del pensiero è, in sostanza, la condizione di una mente che ha reciso il suo legame con la wilderness, intrappolata in strutture mentali rigide, artificiali e, inevitabilmente, non sostenibili. Si crea un circolo vizioso per cui l’ambiente antropizzato genera pensiero urbanizzato e questo, a sua volta, ne riproduce gli schemi, urbanizzando… il Pianeta .
L’ecopsicologia fornisce l’antidoto a questa alienazione cognitiva con i mille rivoli creativi degli interventi di Ecotuning (ecopsicologia applicata), attraverso una duplice strategia:
- Riconnessione esterna: per ristabilire il contatto fisico, sensoriale, emotivo e intuitivo con gli ambienti naturali.
- Riconnessione interna: per riscoprire e valorizzare la wilderness interiore, la parte profonda e istintiva della psiche, quella che conserva la nostra innata saggezza organica, la memoria della nostra identità terrestre.
L’Ecotuning agisce come un processo di rewilding (“ri-selvaggiamento”) della psiche, un invito a diventare consapevoli delle strade asfaltate del pensiero convenzionale per scegliere di esplorare le innumerevoli possibili vie – tortuose e ricche di sorprese – dell’emozione, dell’intuizione, della consapevolezza di essere parte di ecosistemi va via sempre più ampi, interconnessi allo spirito vitale di questa Terra.
Il concetto di urbanizzazione del pensiero conferma la validità di questo approccio, rivelando la necessità di “de-urbanizzare” la mente per non arenarci in quello che Gregory Bateson definisce “vicolo cieco dell’evoluzione”. Un processo che trova un potente parallelismo nell’Ecofemminismo che sottolinea come la sottomissione della Natura da parte del pensiero patriarcale si rifletta nella svalutazione della componente archetipicamente femminile della psiche: l’intuitività, l’accoglienza, la ciclicità e la cura.
Riconnettersi con la Natura, fuori e dentro di noi, significa dunque anche riequilibrare la nostra psiche, rivalutando la saggezza dell’essere organici rispetto alla parodia dell’essere meccanici.
Bibliografia:
- Soja, E. W. (2007). Terzo Spazio. Viaggi a Los Angeles e in altri luoghi reali-immaginari (E. Frixa, Curatore, T. Giudice, Traduttore). Dedalo. (Opera originale pubblicata nel 1996).
- Lefebvre, H. (2018). La produzione dello spazio. Pgreco Edizioni. (Titolo originale: La Production de l’Espace, 1974).
- Brenner, N., & Schmid, C. (2015). Towards a New Epistemology of the Urban? City, Routledge, 19(2-3), pp. 151–182.
- Danon M. (2020), Ecopsicologia – Come sviluppare una nuova consapevolezza ecologica. Aboca (Prima edizione pubblicata con Apogeo-Feltrinelli nel 2006).
Marcella Danon
Ecopsicologa, direttrice di Ecopsiché
Editoriale novembre 2025 – Ecopsicologia NEWS