Glossario di Ecopsicologia

Ci sono parole che vengono utilizzate nell’ambito della formazione e dell’applicazione dell’Ecopsicologia che possono risultare poco note o ostiche a chi si avvicina la prima volta. Ecco una breve rassegna dei termini più utilizzati che rimandano a una visione più ampia di noi stessi e del nostro ruolo nel mondo, e che additano strumenti e processi nuovi per favorire anche su più ampia scala questa riconnessione. Quelli contrassegnati dal fiore fanno parte della terminologia internazionale dell’Ecopsicologia e delle discipline affini, quelli contrassegnati dalla foglia di quercia, sono nati a Ecopsiché e quelli da un pianeta, alla Società Internazionale di Ecopsicologia – IES.

 Biofilia

L’innata tendenza a provare amore per la natura, senso di connessione con l’ambiente, bisogno della vicinanza di altri esseri viventi. Termine coniato da Eric Fromm e reso famoso dal sociobiologo Edward Wilson e diffuso in Italia dall’ecologo Giuseppe Barbiero.

  Centering

Il metodo formativo e di crescita personale che utilizza la Centratura come pratica di base. Ha dato il nome al primo livello d’azione nell’ambito del Green Coaching e nella formazione nelle organizzazioni, quello della leadership personale, del focus sull’attenzione, ascolto e conoscenza di sé, come primo passo per poter poi incontrare gli altri in modo autentico e collaborativo.

Centratura

La pratica di focalizzazione dell’attenzione verso l’interno, in cinque tappe: attenzione al respiro, al corpo, allo stato d’animo, ai pensieri e al centro, alla presenza, cioè, al qui e ora, a ciò che si vuole dalla situazione contingente. E’ la sede di volontà e decisione. Promuovere la capacità di Centratura è considerata, dall’Ecopsicologia, la sfida evolutiva del nostro tempo.

Cittadinanza ecologica

Termine usato da Papa Francesco nell’Enciclica Laudato Sì introducendo il concetto di “casa comune”. E’ la consapevolezza di essere tutti abitanti di uno stesso pianeta, uniti da una profonda interconnessione. Nell’Enciclica papale l’invito è quello di sviluppare un senso di solidarietà  di responsabilità nelle azioni quotidiane, con la finalità di avere cura del creato con attenzione all’equità. Lo stesso concetto è stato espresso in termini simili anche da altri pensatori contemporanei: “Cittadinanza terrestre, Edgar Morin; “Coscienza biosferica”, Jeremy Rifkin, “Coscienza planetaria”, Leonardo Boff.

 Co-creazione

In una realtà vista nel suo complesso intreccio di interrelazioni e interdipendenza “l’agire insieme” diventa una scelta di campo. Una volta realizzata e oltrepassata la dimensione dell’Ego, diventa necessario, ma anche spontaneo, aderire a un paradigma Eco e agire in una modalità rispettosa e collaborativa, stimolante e coinvolgente, partecipativa e creativa . Le problematiche attuali hanno bisogno di incontro e collaborazione tra intelligenze per contribuire insieme all’evoluzione. Un buon esempio di co-creazione è quello che si crea tra il contadino e le forze della natura: l’orto, il campo, il giardino, il paesaggio, nascono dalla questa co-creazione.

 Condivisione

Nell’agire, studiare, vivere insieme, è importante lo scambio, su basi paritarie e rispettose. Nella condivisione – per cominciare, quella messa in atto nell’ambito dei Corsi e percorsi Ecopsiché – vigono le regole del non interrompere, non interpretare, sospendere il giudizio e parlare in prima persona, semplici accorgimenti che danno il “la” a un incontro più rilassato e autentico, che contribuiscono a creare un campo di relazione in cui sia possibile per tutti esprimersi e sentirsi accolti e ascoltati.

  Da Ego a Eco

E’ il salto evolutivo a cui siamo chiamati, come individui e come sapiens, in questo tempi cruciali in cui il risveglio della consapevolezza personale e dell’intelligenza ecologica possono fare la differenza per quella che sarà la vita dei nostri figli e dei figli dei nostri figli. La dimensione Ego va onorata e valorizzata, è quella che stiamo consolidando da duemila anni, come parte del processo necessario alla nostra stessa evoluzione di specie sulla Terra. Ora che è matura, siamo pronti ad andare oltre: proprio quando impariamo a riconoscere e favorire lo sviluppo e il fiorire della nostra identità personale, in tutte le sue molteplici sfaccettature, ci apriamo a un livello di coscienza più ampio e diventiamo capaci di riconoscere anche il “noi”.

 Deficit di Natura

La perdita di contatto con la natura, che ha caratterizzato la nascita dell’era moderna e lo stile di vita attuale, lascia dietro di sé uno strascico di malessere e vuoto interiore legato a una perdita di identità. La carenza cronica di contatto con ambienti naturali predispone a uno stato di malessere che può diventare depressione, difficoltà a socializzare, obesità. Per definire queste conseguenze, Richard Louv, autore del libro L’ultimo bambino nei boschi, ha coniato il termine “sindrome da deficit di natura”.

EcoCounseling

Nasce dall’incontro e collaborazione tra il Counseling e l’Ecopsicologia: uno promuove la riconnessione con la propria interiorità più autentica e l’altro col mondo di cui siamo tutti parte. La natura diventa punto di partenza e punto di arrivo in questo processo di ampliamento della, spesso, limitata e standardizzata idea che si ha di sé per riconoscerci parte del processo della vita in evoluzione. Nella natura diventa più facile contattare le parti più profonde si sé, si ampliano potenzialità percettive esterne ed interne, si riconoscono le leggi dell’interdipendenza che regolano tutti i processi del vivente, si ritrova la sensibilità nei confronti della bellezza, si allena l’empatia e la valorizzazione della diversità.

Ecologia Affettiva

Il sentimento di affiliazione che ci lega alla Natura, il sentirsi figli della Terra è innato ed è presente in tutte le culture umane, comprese quelle più tecnologicamente avanzate. Tuttavia nelle nostre società artificiali ormai molto lontane dal mondo naturale, c’è il rischio concreto che questa predisposizione innata non riceva più stimoli adeguati per fiorire. L’ecologia affettiva è lo studio delle relazioni insieme affettive e cognitive che gli esseri umani instaurano con il mondo vivente e non vivente. La fascinazione nei confronti della natura può attivare un legame affettivo tra esseri umani e Natura che diventa a sua volta una leva emotiva efficace per sostenere un’etica della sostenibilità. Il termine è stato coniato dall’ecologo Giuseppe Barbiero che tiene, da diversi anni, un Corso di Ecologia Affettiva alla Facoltà di Psicologia dell’Università della Valle di Aosta.

Ecologia Profonda

Movimento filosofico e di pensiero che promuove un profondo rispetto per tutti gli esseri senzienti e gli ecosistemi. Non assegna alla nostra specie un valore distaccato e particolare, la considera completamente parte della Natura. Vede la Terra come l’Organismo di cui siamo parte. Il fondatore è stato il filosofo norvegese Arne Naess, che usò il termine per la prima volta in un articolo del 1972 (The shallow and the deep). Sono caratteristiche dell’Ecologia Profonda: visione sistemica del mondo, filosofia non-dualista, riconoscimento della sacralità della Terra e del diritto a una vita degna per ogni essere senziente, l’idea che l’intero è più della somma delle sue parti (definizione di Guido Dalla Casa).

Ecopsicoterapia

L’applicazione di pratiche di Ecopsicologia Applicata in ambito di terapie condotte da psicoterapeuti, in alcuni paesi – per esempio in Brasile e in Uruguay – prende il nome specifico di ecopsicoterapia, in altri, rimane inclusa nella più ampia definizione di Ecoterapia.

 Ecoterapia

L’abbinamento con la Natura potenzia molte pratiche di benessere e riabilitazione sul piano fisico e non solo. Dalle terapie assistite con gli animali in generale, alle più specifiche Ippoterapia e delfinoterapia; dalle terapie che troviamo alle Terme, bagno di fieno, talassoterapia, fangoterapia, a tutto quanto coinvolge invece il lavoro con la terra, ortoterapia o garden therapy. C’è anche la grande famiglia delle terapie che lavorano con singoli elementi, alberi, rocce, vento e acque, e altre che lavorano con gli stati non ordinari di coscienza, tra cui i lavori sui sogni e la respirazione olotropica.

Era Ecozoica

Termine coniato da Thomas Berry – teologo ed ecologo inglese, simpatizzante dell’Ecologia profonda, mancato nel 2009 – per definire il cambio di paradigma necessario ed emergente che porterà a una completa riorganizzazione dell’attività umana come elemento integrante dell’ecosistema e non più come elemento dominante. Per saperne di più.

Ecotuner

E’ una figura professionale nuova, nata nel 2006 nell’ambito della European Ecopsychology Society (EES) – oggi International Ecopsychology Society (IES) – per promuovere la professionalità di chi ha fatto una formazione in Ecopsicologia Applicata. L’Ecotuner è un facilitatore della riconnessione con la natura – quella dentro e quella fuori – che opera in diversi ambiti, prevalentemente con gruppi: crescita personale, educazione ambientale, pet therapy, attività coi bambini, formazione in azienda, eventi comunitari. E’ una figura che comincia a poco a poco a trovare applicazione e coinvolgimento attivo anche nella progettazione e realizzazione di progetti istituzionali. “Ecotuner” è marchio registrato.

Ecotuning

L’arte di ritrovare e di far ritrovare il senso di connessione e compartecipazione con la natura. L’insieme delle pratiche dell’Ecopsicologia Applicata, da utilizzare outdoor e indoor per risvegliare l’innata biofilia, per stimolare una relazione più profonda e autentica con la natura partendo da una facilitazione della relazione con il proprio mondo interiore; e, viceversa, l’accompagnamento a entrare in natura con uno stato di coscienza più aperto, presente e percettivo per cogliere, nel silenzio in natura, anche aspetti di sé che altrimenti rimarrebbero non visti e trascurati.

Genius loci

Gli antichi romani prima di un viaggio o di creare nuovi insediamenti, si rivolgevano al Genius Loci, lo spirito del luogo, per accattivarsene il favore e la protezione, garantendo allo stesso tempo rispetto all’ambiente in questione. In diverse culture native, del passato e del presente, l’abitudine di “chiedere il permesso” prima di fare un bagno in un ruscello, tagliare un albero o cogliere bacche, è ben radicata. Recuperare questo atteggiamento di attenzione, valorizzazione e rispetto verso un luogo è un esercizio di EcoTuning che può arricchire la qualità della nostra nostra esperienza quando entriamo in natura.

 Green Coaching

Metodologia innovativa, nata dall’incontro collaborazione tra  Ecopsicologia e Coaching, che opera in co-conduzione con la natura per aiutare ad ampliare i confini della propria identità personale e per stimolare verso obiettivi e mete sentiti come significativi per sé e per la Terra. Accompagna verso la realizzazione di obiettivi personali con una visione sistemica ed ecocentrica, in cui diventa più facile dare un senso più ampio alla propria vita e fare affidamento su alleati, prima ignorati, dal mondo naturale.

 Green Mindfulness

Il contatto con la natura può diventare un’esperienza trasformativa, in cui riconnettersi col proprio centro e con la consapevolezza di essere parte attiva in un ecosistema in continua trasformazione, per coltivare la presenza e lucidità interiore necessaria ad affrontare gli eventi con consapevolezza e responsabilità. La mindfulness nella wilderness può facilitare il nostro rapporto con la natura ma è anche vero che la natura può agevolare la nostra mindfulness. Monasteri in tutto il mondo tendono a essere situati in ambienti che hanno alte qualità rigeneratrici.

 Inconscio ecologico

Theodore Roszak, il codificatore dell’Ecopsicologia, nel suo libro The voice of the Earth (1992) così lo definisce: «L’inconscio ecologico, al suo livello più profondo, racchiude l’intera intelligenza ecologica di tutte le specie, la fonte da cui è scaturita la cultura, come riflesso consapevole di una emergente mente della natura. La sopravvivenza della vita e di tutte le specie non sarebbe stata possibile senza un tale sistema di saggezza autoregolantesi. Era lì per guidare questo sviluppo attraverso tentativi ed errori, selezione ed estinzione, così come era lì nell’istante del big bang per condensare i primi lampi di radiazione in materia solida. E’ questo l’Es a cui l’ego si deve collegare se vogliamo diventare una specie sana capace di grandi avventure evolutive».

 Inscendenza

Termine coniato dall’ecologo e teologo inglese Thomas Berry (1914-2009) per sottolineare l’importanza della dimensione terrena e terrestre per la nostra evoluzione spirituale:«Per inventare una nuova cultura sostenibile dobbiamo radicare i nostri sforzi non nella mente razionale, ma nelle visioni rivelatrici che sgorgano dalle profondità della psiche e dall’incontro col mistero del mondo naturale. Non abbiamo bisogno di trascendenza, ma di “inscendenza”… discendere nelle profondità dell’anima per cogliere la visione che poi si tramuterà in azione. Possiamo intraprendere una discesa nella nostra dimensione pre-razionale, nelle nostre risorse istintive, ritrovare una dimensione sciamanica della psiche».

 Meditazione in green mindfulness

Per trasformare una passeggiata in un’esperienza più profonda di EcoTuning, possiamo camminare in silenzio, dopo esserci centrati, mantenendo un alto il livello di presenza. La centratura acutizza enormemente l’attenzione – da focalizzare sui messaggi e gli stimoli dei 5 sensi – e permette di intraprendere la passeggiata con un atteggiamento di grande presenza, ricettività e predisposizione all’intuizione. Ogni qualvolta i pensieri dovessero prendere il sopravvento, basta tornare con l’attenzione a uno degli stimoli sensoriali esterni.

 Relazioni ecologiche

Il processo che porta al dialogo, allo scambio e quindi alla comunicazione autentica ed efficace, è lo stesso quando si tratta di interagire con un’altra persona, quando dobbiamo trovare un accordo tra due diversi aspetti di noi stessi e quando vogliamo ritrovare un contatto più profondo col mondo di cui siamo parte. In Ecopsicologia si parla di “relazioni ecologiche” quando ci sono i presupposti per creare un campo di incontro e scambio su piano paritario caratterizzato da: attenzione, ascolto, rispetto, presenza, empatia, dialogo e sinergia.

 Teoria di Gaia

Creata dallo scienziato inglese James Lovelock e dalla biologa americana Lynn Margulis, questa Teoria riconosce al Pianeta Terra lo status di organismo vivente autoregolantesi: «il clima e l’ambiente superficiale della Terra sono regolati dalle piante, dagli animali e dai microrganismi che vivono su di essa; nel suo insieme, il pianeta si comporta non come una sfera inanimata di rocce e terreno, sostenuta dai processi accidentali e automatici della geologia, come da lungo tempo affermato dalla scienze della Terra tradizionali, ma piuttosto come un sovraorganismo biologico – un corpo planetario – in grado di autoregolarsi».

 Tuning

L’arte di tuning, “sintonizzarsi”, è la capacità di creare e mantenere relazioni ecologiche, basate su un piano di incontro e interazione paritario, nel rispetto delle differenze. L’Ecopsicologia si mette al servizio della qualità delle relazioni in ambiti lavorativi, organizzativi, sociali e comunitari.

 Widening

Da to wide, “ampliare”, l’Ecopsicologia offre spunti di riflessione e sperimentazione che portino ad ampliare potenzialità percettive, orizzonti mentali, l’idea di chi siamo e di che cosa possiamo fare nel mondo. E’ un allenamento al dialogo co-creativo con il cambiamento, elemento imprescindibile dell’esperienza umana e della stessa vita.

Vuoi saperne di più?
Guarda le proposte formative

Ecopsiché – Scuola di Ecopsicologia è la prima realtà italiana interamente dedicata alla divulgazione, insegnamento e applicazione dell’Ecopsicologia. Rappresenta in Italia la IES – International Ecopsychology Society.

Privacy Policy

Locations of visitors to this page

© Marcella Danon ♦ Partita Iva 11783910158
Informativa sulla privacyCookie Policy