Siamo in corsa contro il tempo e contro i tempi… moderni.

Risvegliarci a chi siamo davvero, al fatto che “siamo Natura”, è di vitale importanza per la nostra specie, una specie molto delicata sul Pianeta, nonostante tutto ciò che abbiamo conseguito negli ultimi 7000 anni; basta pensare che possiamo stare a nostro agio solo in un range di 60° centigradi, tra i -20 e i +40.

Risvegliarci a chi siamo davvero, non coinvolge solo l’ambiente e l’ecologia, ha profonde implicazioni per la sfera esistenziale e la psicologia: vuol dire mettersi in viaggio per ritrovare le nostre radici, per risvegliare gratitudine verso tutti coloro che ci hanno preceduto e ci hanno reso possibile essere ciò che siamo e innalzare rami verso il cielo, da questo punto, rami che si faranno carichi di frutti, se sapremo prenderci bene cura di ciò che siamo e assumerci responsabilità nei confronti di coloro che verranno.

La sensibilità nei confronti di noi stessi e dei nostri compagni di viaggio umani, non umani, vegetali e ambientali, sta crescendo. Nonostante la vergognosa indifferenza di alcuni dei più potenti oggi, verso ciò che accade all’ambiente, i fuochi di Siberia, Amazzonia, Alaska, Africa, Indonesia, il maltrattamento e  lo sfruttamento degli animali coinvolti nell’industria alimentare, per cominciare, stanno toccando un numero crescente tra noi. Rabbia, tristezza e paura stanno abbacchiando alcuni e risvegliando altri. Sono tantissimi, i… “risvegliantisi”, nei link precendenti, sono semplicemente  i primi a cui ho pensato, tra i tantissimi in azione. Guarda il video, di questa fondazione, se vuoi, è in inglese. I messaggi che passano sono quelli che la Scuola di Ecopsicologia sostiene, quelli che, fortunatamente sono sempre più diffusi.

Ecopsiché vuole formare persone con la giusta predisposizione ad aprirsi per sentire l’urgenza del richiamo biofilico e ritrovare il senso di compartecipazione alla biosfera. E’ da qui che prende poi forza la spinta ad agire.  Quando queste due discipline – ecologia e psicologia – si incontrano, confrontano e collaborano, l’invito all’azione prende forma: ognuno trovando il suo peculiare modo di lasciare un segno in questi tempi, di… “piantare fiori per coloro che verranno”.


Marcella Danon
Ecopsicologa, direttrice di Ecopsiché

Editoriale 31 agosto 2019 – Ecopsicologia NEWS

 

 

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